Nessuna miscela alchimistica portentosa, ma solo braccia, allenamento, costanza e un team di esperti al seguito per rendere le sue prestazioni natatorie ancor più performanti a trentatré anni suonati. Francesca Secci guarda con ammirazione quei tre ori ostiensi, scaturiti da altrettante magnifiche condotte di gara. Nei 50 dorso scende per la prima volta sotto i 38 secondi (00:37.66), nei 50 farfalla vince in con un tempo di 34.89. Ma sono i 100 misti che le regalano la soddisfazione più grande con un record italiano (01:19.58) abbassato di quasi due secondi e che le ha permesso di battere l’avversaria storica di questo splendido 2023, Margherita Sorini.
In casa Sa.Spo. si gioca con il pallottoliere per non perdere il conto delle tante medaglie raccolte fino ad ora dalla olimpionica selargina che ebbe il grande onore di partecipare sia a Pechino 2008, sia a Rio 2016. Nonostante sia passata un’eternità lei continua ad impegnarsi perché l’acqua di mare e quella clorata sono sue amiche per la pelle.
“Francesca ci sorprende sistematicamente e proviamo un gran piacere nello spellarci le mani a furia di applaudirla per le sue incredibili performances – risalta il presidente della prima polisportiva paralimpica sarda Luciano Lisci – e soprattutto, rispetto al passato, appare più sicura di sé, segno che il suo allenatore la sta seguendo molto bene attraverso un programma strutturato e incisivo. Complimenti a lei e ai suoi collaboratori, sperando di rivederla al più presto di nuovo in alto”.
FRANCESCA NON FA NULLA PER MASCHERARE UN’IMMENSA SODDISFAZIONE
I Campionati Italiani paralimpici in vasca corta sono stati accolti in due giorni presso il Polo Natatorio del Centro Federale di Ostia. Francesca Secci è rimasta stupita dall’organizzazione impeccabile che ha rispettato scrupolosamente gli orari programmati. Proprio per assicurare celerità e coscienziosa razionalizzazione dei tempi le premiazioni non si sono succedute nel loro canonico rito, quindi la nostra campionessa si è vista raccogliere in un solo colpo i tre pregiati ori. Sottigliezze davanti alla gioia immensa che quei metalli sono riusciti a scatenare: “E’ andato tutto a meraviglia – conferma la saspina – e se proprio devo trovare il pelo nel nuovo dico che nei 50 farfalla da parte mia c’è stata qualche imprecisione tecnica ma sinceramente è passata davvero in secondo piano”.
In cima alla lista dei ringraziamenti si trova il suo allenatore Alessandro Medda che questa volta l’ha seguita direttamente dalle tribune del Polo elargendo punti di vista e strategie che si sono rivelate decisive: “Lo ringrazio non solo per la sua preparazione sempre all’altezza – continua la prof selargina – che riesce a trasmettermi nella sua pienezza, ma ha il pregio di avermi sostenuto anche sotto il profilo emotivo”. Nell’elenco delle persone da nominare non possono mancare i genitori Claudio e Susanna, la Sa.Spo. e la Ferrini e poi riserva una citazione particolare ad Erika Matta che si occupa della sua preparazione a secco: “lei continua a vegliare affinché non mi faccia male e a qualsiasi noia fisica cerca sempre di porvi rimedio”.
Oltre i successi, la rinnovata linfa vitale scaturita dall’ensemble di 210 atleti non ha prezzo: “Sono contenta di aver incontrato i vecchi compagni della Nazionale con cui ho scambiato qualche chiacchiera a testimonianza di una bella amicizia maturata nel corso degli anni”.
Infine la solita panoramica sui prossimi appuntamenti: “Ho in mente, per marzo, il campionato italiano in vasca lunga a Lignano Sabbiadoro ma sono incerta se prenderò parte alle World Series, è ancora presto per valutarlo. Nel settore olimpico affronterò due gare master a dicembre e a febbraio, grazie al doppio tesseramento con la Ferrini”.