Il sottomarino umano colpisce ancora. Francesca Secci dà peso fino ad un certo punto agli anni che passano; l’acqua salmastra evidentemente è il toccasana ideale per riprendere certi discorsi archiviati nel 2023 con un..argento. Per l’ottava volta nella sua carriera la prof saspina conquista il titolo italiano in acque libere classe S9 col tempo di 45:23.60: insomma delle undici edizioni tutte disputate in Sardegna, solo tre volte ha fallito il massimo obiettivo visto che comunque sul podio c’è sempre salita. Stavolta a San Teodoro si riprende la rivincita sulla amica campionessa uscente Margherita Sorini (Triestina Nuoto) che alla lunga non riesce a reggere il suo perfetto stato di forma. Incide anche l’assetto tattico perfezionato nero su bianco attraverso gli appunti del suo fido allenatore Alessandro Medda, ormai diventato un guru della disciplina che Francesca si terrà molto stretto perché nel suo futuro pare si dipanino gare e ancora gare. Il bello è che in Gallura Francesca arriva prima di tutte, anche delle nuotatrici appartenenti alle altre categorie.
C’è un’altra grande soddisfazione che la fondista selargina, con esperienze alle paralimpiadi di Pechino e Rio, si prende nelle acque santeodoresi de La Cinta. La sua performance negli Italiani valeva anche per la Coppa del Mondo: in questo caso le è valsa la sesta posizione, davvero niente male al cospetto di avversarie dal curriculum impressionante.
Intanto nella sede Sa.Spo. di via Don Bosco a Selargius il presidente del sodalizio paralimpico Luciano Lisci incassa l’ennesima botta di vita che la loro incredibile tesserata riesce a dare al suo club. “Sapevo che Francesca si stava allenando con scrupolo, dosando attentamente le forze – dice – e da lì ho capito che non si sarebbe accontentata di fare una semplice esperienza da comprimaria; ma vederla sul podio più alto è sempre una sensazione unica. Brava Francesca e complimenti, i tuoi sacrifici, che non sono pochi, ancora una volta ti hanno premiato pienamente”.
L’INTERVISTA: “HA PREVALSO LA TATTICA”
Vincere fa sempre piacere, ma una Francesca che manifesta uno stadio di felicità così avanzato probabilmente non si era mai visto. È lei a spiegare questa grande contentezza.
Francesca, è andata molto bene..
Si, soprattutto per come ho gestito la gara. Non conoscevo tutte le avversarie ma, per esempio, c’era una atleta dello Sri Lanka, Galina Basnayake che è stata una sorpresa. Sapevo anche che il gruppo di testa sarebbe andato a ritmi non facilmente sostenibili. E allora ho deciso di fare la gara su Margherita Sorini che come me partecipava ad entrambe le competizioni.
Una tattica abbastanza comune nel nuoto in acque libere
Si, ho seguito la sua in scia facendola affaticare un po’ di più. L’idea era di approfittare della sua stanchezza nel finale per dare l’accelerata decisiva.
Ti è andata di lusso
In realtà Margherita mi ha fatto un ulteriore regalo perché, qualche metro prima dell’ultima boa obbligatoria, si trovava fuori rotta. Ho approfittato di questo momento per sorpassarla. Lei invece ha sbagliato talmente tanto la traiettoria al punto di prendere a destra la boa obbligatoria (anziché a sinistra ndr), rendendo inevitabile la squalifica. E così si è giocata le possibilità di finire sul podio per via di quest’errore.
Anche in Coppa del mondo tutto bene
Sapevo che sarebbe stato molto difficile salire sul podio, ma reputo ottimo il quinto tempo d’arrivo, diventato sesto per il punteggio convertito perché l’atleta che ho preceduto apparteneva ad una classe inferiore alla mia.
Le condizioni climatiche ti hanno aiutata
Il mare era perfetto, a parte un po’ di corrente nel secondo giro. E poi la temperatura era proprio quella giusta per me.
E quelle organizzative?
Come sempre sono state impeccabili da parte di Progetto AlbatroSS e poi FINP Sardegna della operosissima Silvia Fioravanti che ha agito con il supporto di Danilo Russu. E di Manolo Cattari che al termine della gara mi ha chiesto di fare un extra.
Cioè?
Partecipare allo sweep swimming, letteralmente spazzare nuotando. Un piano congegnato con la complicità dei nuotatori paralimpici dell’AbatroSS che con me si sono cimentati in questo spin off del plogging, cioè ripulire le aree dai rifiuti, correndo. Abbiamo raccolto tante cosette che in acqua non dovrebbero proprio stare. È stato stancante ma molto bello. Credo che replicherò quando mi capiterà di nuotare, ma non durante gli allenamenti.
Vai con i ringraziamenti
Sono d’obbligo a partire da mamma e papà che mi hanno accompagnato, al mio allenatore Alessandro Medda che non so come faccia, però realizza miracoli. Ma alle spalle c’è un ottimo lavoro da lui ben congegnato anche nelle ore più impossibili della giornata. A Silvia Quarantiello che mi ha seguito in piscina nelle ultime settimane in quanto Alessandro è ancora impegnato col suo lavoro stagionale.
L’elenco continua con..
Ovviamente con la Sa,Spo. e anche la Ferrini che mi ha concesso qualche piccolo spazietto in piscina prima della gara.
Un ringraziamento particolare ai miei colleghi e alla dirigente dell’Istituto Liceo scientifico Pitagora di Selargius perché il giorno della gara avrei dovuto essere in servizio a scuola, ma molto gentilmente mi hanno sostituito, riducendo al minimo il disagio per gli studenti.
Trapela tanta voglia di continuare con l’agonismo
Non ne ho ancora parlato con l’allenatore ma spero che mi sia concesso un periodo di riposo. Nuoterò sì, ma con più tranquillità. Presumibilmente mi attendono i campionati italiani in vasca corta a novembre. Ma adesso mi godo il momento e poi penserò alle fatiche future.